Pavimento in klinker o in resina?
- Vincenzo Nicastri
- 30 apr 2022
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 25 mar 2023
Dare una risposta, non è semplice. Personalmente, la mia convinzione, ad inizio attività, era quella di posare, all’interno di un’area lavorazione di un opificio industriale (esempio caseificio) il pavimento in klinker, montato a giunto distanziato e stuccato con le resine. L’azienda di famiglia, proponeva, nella maggior parte dei casi (80%/90%), in un’azienda casearia, il klinker, in quanto disconosceva la pavimentazione a base poliuretano cemento; questo prodotto, nato negli anni 60, ha rivoluzionato il modo di pensare di imprenditori, applicatori e tecnici:
Finalmente un pavimento in resina (non epossidica con scarse resistenze chimiche e termiche) che aveva tra le caratteristiche una notevole resistenza chimica (resistenza eccellente all’acido lattico, acido citrico, acido del pomodoro, acido solforico, ecc), termica (da – 40°C a + 120°C), meccanica, ecc.
L’esteticità del prodotto a base poliuretano cemento non è il massimo, rispetto ad un pavimento in klinker, sicuramente, a mio modesto avviso è piu’ funzionale rispetto al rivestimento in mattonella (ad esempio con il pavimento a base poliuretano cemento è possibile realizzare 200 mq senza la presenza di giunti…. Mentre un pavimento in klinker, oltre ad avere circa 12 metri lineari fughe al mq, necessita di giunti di contrazione ad esempio ogni 16/20 mq). Negli anni un pavimento in klinker necessita di manutenzione alle fughe che sono “vulnerabili” dagli acidi e dalle temperature eevate, gravanti sul pavimento.
Tra i vantaggi, nell’utilizzare una pavimentazione a base poliuretano cemento c’è la velocità d’esecuzione in un adeguamento: si possono adeguare, previa preparazione meccanica, in un solo giorno ampie aree, senza demolire, ad esempio il pavimento in cls, impensabile con una pavimentazione in klinker.
Io scelgo il poliuratano cemento e tu?


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